Inclusione Sociale
Progetto concluso

Il primo Spazio Giallo in Piemonte

Promuovere il mantenimento della relazione figlio-genitore quando questi è detenuto

Bambinisenzasbarre è un’associazione milanese da anni impegnata in ambito penitenziario nei processi di sostegno psicopedagogico alla genitorialità in carcere, con un’attenzione particolare ai figli colpiti dall’esperienza di detenzione di uno o entrambi i genitori.

Missione dell’Associazione è la promozione del mantenimento della relazione figlio-genitore durante la detenzione – si stima che in Italia 100mila bambini una volta alla settimana vadano a trovare un genitore detenuto – e la sensibilizzazione della società civile affinché vengano rispettati i diritti umani sanciti dalle convenzioni internazionali in favore dei minori separati dai genitori detenuti.

Nel 2007 l’associazione avvia nella Casa circondariale di San Vittore, a Milano, il primo Spazio Giallo, un’area di accoglienza riservata dove i minori possono trascorrere il tempo di attesa che precede l’accesso al parlatorio; qui i bambini possono giocare e svagarsi in uno spazio a loro totalmente dedicato, lontano dalla confusione e dalle code agli sportelli necessari per sbrigare le procedure di accesso alla visite.

Sempre in Lombardia, l’esperienza viene successivamente replicata nelle carceri di Bollate e di Opera.

Nel 2010 lo Spazio Giallo ottiene dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri–Dipartimento per la Famiglia una menzione di merito speciale come intervento di eccellenza; il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia (Prap) lo indica come modello da sostenere e replicare negli istituti di pena della regione.

Dal desiderio di estendere al Piemonte l’esperienza pilota realizzata in 12 anni di attività in Lombardia, e grazie alla coincidenza dell’interesse territoriale oltre che degli obiettivi generali, nasce l’incontro tra Bambinisenzasbarre e la Fondazione De Agostini per l’avvio di uno Spazio Giallo nel carcere di Vercelli.

Grazie anche alle sollecitazioni della Commissione europea, il progetto si inserisce in un momento particolarmente favorevole del processo di sviluppo culturale e di prospettiva di intervento in ambito penitenziario da parte del Ministero di Giustizia, rispetto al tema della relazione genitori/figli in carcere.

L’intervento nella regione Piemonte permette di replicare l’esperienza fatta in Lombardia, perfezionandola alla luce dei risultati raggiunti e confrontandola con la nuova realtà territoriale.

Le azioni previste per l’apertura di uno Spazio Giallo sono molteplici e vanno dalle attività preparatorie e di mappatura del territorio, alla formazione del personale penitenziario; dalle attività di coordinamento e supervisione lungo tutta la fase progettuale a quelle di comunicazione e sensibilizzazione.

Beneficiari del progetto saranno certamente i minori figli di detenuti, ma anche i loro familiari, le figure parentali che svolgono il ruolo genitoriale, gli agenti di polizia penitenziaria, gli operatori dei servizi sociali, gli operatori delle reti territoriali con attività collegate al progetto, i volontari.

La Fondazione De Agostini sostiene tutti i costi del progetto.

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