Disabilità
Progetto concluso

La casa del Mappamondo

Per ragazzi con esigenze speciali, una soluzione abitativa protetta dove sperimentare con gradualità una vita autonoma

La Nostra Comunità è un’associazione milanese che dal 1981 opera nella zona periferica est della città di Milano, esprimendo l’impegno del volontariato locale a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Con essa, nel 2011, la Fondazione De Agostini ha realizzato il progetto Il Mappamondo, Centro Socio Educativo rivolto a persone con disabilità medio grave per le quali promuove percorsi personalizzati finalizzati al raggiungimento di una qualità di vita il più possibile piena e autentica.

In continuità con queste finalità, oggi l’associazione ritiene maturi i tempi per compiere un ulteriore passo nel percorso di emancipazione dei propri ragazzi offrendo loro percorsi di vita adulta indipendente e personalizzata, ma in gruppo.

Il progetto «La casa del Mappamondo» vuole promuovere una soluzione abitativa che consenta ad alcuni dei propri ragazzi – soprattutto quelli che presentano disturbi pervasivi dello sviluppo – di sperimentare la vita «da soli» in modo graduale.

L’appartamento scelto si trova nello stesso edificio dove ha sede Il Mappamondo, una collocazione caratterizzata già da relazioni significative e dalla possibilità di creare una rete informale di sostegno.

La prossimità al Centro Socio Educativo è un elemento strategico che rende possibile, a operatori e volontari, di seguire da vicino i percorsi attivati; offre inoltre l’opportunità di creare occasioni di incontro e di relazione con gli altri residenti nello stabile che in questi anni hanno conosciuto i ragazzi e condiviso con loro iniziative diverse.

Il progetto prevede tre differenti fasi di sviluppo alle quali corrispondono moduli operativi graduali e flessibili nel rispetto dei tempi del singolo, del gruppo e dei familiari; avrà una durata di ventisei mesi.

La prima fase – «mi sperimento» – si svolgerà in un arco di sette mesi e sarà una prova di distacco dal nucleo familiare in situazioni concrete ma protette per 10/15 giovani tra i 20 e i 30 anni. Con il supporto di educatori, psicologo e risorse volontarie dell’associazione, in piccoli gruppi e a rotazione la casa sarà vissuta al termine delle attività educative presso il Cse. I ragazzi sperimenteranno la condivisione di uno spazio casa e le attività connesse: spesa, preparazione dei pasti, cura degli spazi, cena e dopocena con la possibilità di ricevere ospiti. Inizialmente, per tutti, il rientro a casa per la notte; successivamente, due volte alla settimana, la possibilità del pernottamento.

«Vivo una vita indipendente» sarà la seconda fase del progetto. Della durata di dodici mesi, coinvolgerà due gruppi di 4/5 ragazzi formati sulla base delle affinità e delle sinergie, emerse nei primi mesi.

I percorsi di autonomia evolvono ora verso autentici progetti di vita: vivere da soli è possibile, condividere l’esperienza con un gruppo di amici è arricchente.

La fase conclusiva del percorso – «vivo la mia casa» – si svilupperà nell’arco di dieci mesi e interesserà 4/5 ragazzi che hanno vissuto le fasi precedenti acquisendo autonomie, senso di appartenenza, identità di gruppo basilari per una  convivenza stabile.

Vivere fuori dalla famiglia sarà quindi possibile grazie a un contesto idoneo a un presidio educativo efficace e leggero, e grazie ai volontari che possono sostituire, in alcuni momenti, l’educatore professionale.

La sostenibilità nel tempo sarà garantita dalla compartecipazione alle spese di gestione della casa del singolo e dei familiari (pensione, indennità di accompagnamento, risparmi vincolati), dal sostegno continuativo del volontariato, dal futuro accreditamento come struttura residenziale (alloggio protetto).

La Fondazione De Agostini sostiene il costo delle figure professionali per tutta la durata della sperimentazione.

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