Educazione/Formazione
Progetto aperto

Progetto Mus-e

L’espressione artistica per generare integrazione e comunicazione, e contrastare violenza, emarginazione, disagio sociale

Educare le nuove generazioni attraverso l’espressione artistica: la musica, il teatro, la danza, le arti visive; utilizzarla come linguaggio comune per contrastare la violenza, l’emarginazione e le diverse forme di disagio sociale per generare integrazione e comunicazione. Questa l’essenza del pensiero educativo del violinista e direttore d’orchestra Yehudi Menuhin, che all’inizio degli anni Novanta del ’900, attraverso la propria omonima Fondazione, comincia a diffondere un metodo di avvicinamento alle arti destinato ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

Nasce Mus-e (Musique Europe) – oggi organizzazione internazionale diffusa in undici Paesi europei e in Israele – che opera in rete, adotta le linee guida sull’istruzione fornite dall’Unione europa ed è sostenuta dal bilancio comunitario come uno dei migliori progetti culturali per l’integrazione.

In Italia Mus-e opera attraverso una struttura nazionale, l’associazione Mus-e Italia Onlus, con tredici sedi sul territorio che coinvolgono 13 mila bambini delle scuole pubbliche primarie.

A Milano Mus-e è attiva da oltre quindici anni, impegnata nell’attuazione di un progetto di integrazione sociale in ambito culturale destinato ai bambini della scuola primaria.

L’intervento viene realizzato negli istituti scolastici milanesi in cui si registra la presenza di numerosi alunni provenienti da Paesi e culture diverse o dove si manifestino situazioni di grave disagio socioeconomico e culturale. Si propone come supporto alla crescita dei bambini più fragili, prevalentemente nelle scuole periferiche della città dove i contesti sono più difficili e maggiore è la vulnerabilità sociale e culturale.

Accolto nell’ambito del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.), progetto Mus-e diviene parte integrante del programma scolastico attraverso laboratori guidati da artisti qualificati e specificatamente formati. Le discipline maggiormente sperimentate sono la musica, il canto, il teatro, la danza, le arti plastiche e la pittura.

Il team degli artisti pianifica l’obiettivo e il tema di ogni laboratorio, condividendolo con l’insegnante, e il percorso artistico si sviluppa in forma interdisciplinare.

Le attività si svolgono una volta a settimana, in orario curriculare, generalmente da novembre a maggio, sempre alla presenza dell’insegnate di riferimento. Nell’arco dell’anno ogni bambino può frequentare i laboratori di due discipline.

Le attività di gruppo facilitano la comunicazione e la condivisione delle esperienze vissute insieme, generano dinamiche positive che prevengono atteggiamenti di emarginazione; l’utilizzo di linguaggi non verbali valorizza tutte le esperienze espressive e le diverse specificità culturali, promuovendo l’integrazione.

Anche la collaborazione tra insegnanti e artisti è per i bambini un tangibile segno di integrazione tra persone provenienti da esperienze diverse e la chiave per la buona riuscita del progetto.

L’offerta formativa scolastica si rafforza, perché le attività alternative e complementari diventano opportunità di crescita per gli alunni e per gli insegnanti, e approfondiscono la relazione tra bambino e adulto.

La Fondazione De Agostini sostiene il progetto all’interno dell’Istituto Comprensivo Luciano Manara situato nei quartieri milanesi di Quarto Cagnino e Quinto Romano (Municipio 7, zona ovest).

Saranno coinvolti due dei tre plessi scolastici, partendo dai bambini del secondo anno della scuola primaria delle sedi di via Airaghi e di via Lamennais, che più necessitano di questo sostegno.

L’intervento, di tipo triennale, raggiungerà un totale di 264 bambini di dodici classi diverse.

Quanto generato dall’emergenza Covid-19 impone di ripensare le modalità di integrazione del progetto all’interno delle attività scolastiche in base agli spazi disponibili e nel rispetto delle direttive ministeriali. Sarà privilegiato l’utilizzo di spazi aperti, ove possibile, e ridotto il numero di bambini per gruppo di lavoro per consentire lo svolgimento in sicurezza dei laboratori.

Vi sarà anche la possibilità di organizzare laboratori online; metodo già sperimentato soprattutto per le attività artistiche che più si prestano a questo approccio.

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