Mi chiamo Zeina, sono originaria della Siria e sono arrivata in Italia nel 2016 insieme alla mia famiglia, composta da dieci persone. Sono la figlia maggiore e fin dall’inizio ho sentito una grande responsabilità sulle spalle.
Appena arrivati, siamo stati accolti in un centro di accoglienza. La vita lì era molto difficile: erano anni bui e duri, segnati da dolore, incertezza e grandi fatiche. Ma nonostante tutto, abbiamo portato con noi dalla Siria la forza dei nostri sogni e la volontà di costruire un futuro diverso.
Da bambina ho sempre avuto un grande amore per lo studio, un amore che purtroppo era stato interrotto dalla guerra. Ma qui in Italia ho voluto riprendere quel filo, anche se non è stato semplice. La barriera linguistica, le difficoltà quotidiane, le responsabilità familiari… tutto sembrava un ostacolo. Eppure, con determinazione, sono riuscita a ottenere il diploma italiano in ambito sociosanitario.
Subito dopo, ho deciso di proseguire gli studi iscrivendomi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, al corso di Lingue per le Relazioni Internazionali. È un ambito che mi ha permesso di approfondire le scienze politiche in chiave globale, con la speranza, un giorno, di lavorare nel campo della cooperazione internazionale e contribuire allo sviluppo di progetti umanitari, soprattutto per la mia terra, la Siria, o per altri Paesi che si trovano in situazioni simili.
Ho vinto una borsa di studio dell’Ente Educatt e sono riuscita a completare il percorso di laurea nei tempi previsti. Dopo la laurea, ho avuto l’opportunità di lavorare nel Servizio di Inclusione Sociale del Comune di Milano, proprio all’interno del progetto che, anni prima, aveva accolto me e la mia famiglia. In quel ruolo, come operatrice, ho visto riflesso negli occhi di tante persone il mio stesso percorso, le stesse difficoltà, le stesse speranze. È stato un lavoro che mi ha toccato profondamente, perché mi ha permesso di restituire parte di quell’aiuto che io stessa avevo ricevuto.
Contemporaneamente, ho scelto di continuare gli studi, iscrivendomi alla laurea magistrale in Relazioni Internazionali.
Da più di un anno lavoro nell’area immigrazione della Prefettura di Milano e, mentre porto avanti questo impegno professionale, sto anche concludendo il percorso magistrale.
Purtroppo, a causa degli impegni lavorativi e familiari, sono uscita fuori corso e non riuscivo più a far fronte ai costi universitari.
In quel momento difficile, l’incontro con la Fondazione De Agostini è stato un vero dono. Il loro sostegno non è stato soltanto un aiuto concreto per proseguire gli studi, ma anche un segno profondo di fiducia. Mi sono sentita vista, ascoltata, accolta.
Le persone che ho incontrato nella Fondazione sono di una gentilezza e sincerità rare. Si percepisce subito che aiutano con il cuore, e che credono davvero nei percorsi delle persone. Il loro impegno cambia concretamente delle vite, come ha cambiato la mia.
So bene cosa vuol dire trovare qualcuno che crede in te, che ti tende una mano, che ti apre le braccia quando tutto sembra difficile. Sono gesti che non si dimenticano mai e che lasciano un segno profondo.
Ringrazio loro dal profondo del cuore per aver creduto in me, per avermi teso la mano proprio quando ne avevo più bisogno, e per avermi dato la possibilità di continuare a inseguire i miei sogni.
Il loro aiuto ha fatto la differenza, e resterà per sempre parte della mia storia.