Inclusione Sociale
Progetto aperto

Dal bullo al bullone

Formazione e inserimento lavorativo di ragazzi con difficoltà sociali e personali derivanti da fenomeni di emarginazione

La Cooperativa di Solidarietà Sociale – Cidiesse da oltre trent’anni si occupa di formazione e inserimento lavorativo di persone con disagio sociale. Ha lavorato, inizialmente, con persone carcerate o con problemi di tossicodipendenza. Nel tempo ha ampliato il suo raggio d’azione, arrivando a occuparsi di minori devianti o a rischio di devianza.

Nel 2018, grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondazione San Zeno, Cidiesse acquista un immobile che adibisce a sede e che le consente di incrementare in modo importante la disponibilità di accoglienza formativa per i ragazzi.

La cooperativa Cidiesse ha due volti: uno “profit”, perché produce quadri elettrici di automazione industriale commercializzati a livello internazionale; l’altro sociale, perché gestisce percorsi di reinserimento lavorativo e nella comunità di ragazzi problematici, in sinergia con l’Istituto Penale per i Minorenni di Milano Cesare Beccaria e le comunità per adolescenti del territorio. Secondo i dati più recenti, infatti, il costo economico di una persona detenuta è di 130-160 euro al giorno (che significa 48.000-60.000 euro all’anno). Se un detenuto non usufruisce di percorsi di reinserimento socio-lavorativo finisce per delinquere nuovamente e nel giro di due anni torna in carcere, con una percentuale di recidiva del 70%. Per i soggetti integrati in processi di inserimento lavorativo, invece, questa percentuale scende sensibilmente fino all’8-10%. Questi dati mostrano in modo chiaro come ogni persona salvata dalla strada o dal carcere è un bene, non solo per essa, ma per la collettività tutta, in termini economici e di sicurezza.

I ragazzi del progetto Dal bullo al bullone entrano in Cidiesse con una borsa lavoro che successivamente diventa un regolare contratto di assunzione a tempo determinato fino al termine dei due anni di percorso.

La formazione avviene in cinque fasi in cui si susseguono corsi per la sicurezza, prime attività in laboratorio e apprendimento del lavoro con supervisione dell’operatore. Seguono prove di autonomia lavorativa accanto a operai specializzati, anche in lavoro esterno. Superati i vari step, comincia la formazione per la ricerca, in autonomia, di un lavoro che si concretizza in colloqui in agenzie del lavoro e assunzione presso aziende. Tutti i ragazzi formati in Cidiesse, anche nel post lockdown, hanno trovato lavoro entro i tre mesi dalla prima ricerca. Per i ragazzi il cui percorso di messa alla prova ha esito positivo avviene la cancellazione del reato dal Casellario Giudiziale: niente emarginazione, niente pregiudizi, niente “etichette”.

Cidiesse offre a ragazzi difficili, spesso a rischio recidiva, una formazione altamente specialistica sia professionale sia riabilitativa e riformativa grazie al supporto di una équipe multidisciplinare (educatori, psicologo, operai specializzati). L’alto costo della formazione, però, porta la cooperativa a un bisogno finanziario annuo che il fatturato attualmente non riesce a soddisfare totalmente. Il post lockdown e la guerra in Ucraina, inoltre, hanno condizionato il mercato.

La Fondazione sostiene allora il progetto finanziando il percorso di formazione per due giovani, su due anni, a supporto delle risorse di Cidiesse.

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