Emergenze
Progetto concluso

Emergenza Covid-19

Rispondere in modo concreto e rapido a una grave emergenza sanitaria e sociale

L’emergenza dettata dalla pandemia del Covid-19, che tutto il mondo vive con drammaticità e che sta avendo conseguenze sanitarie, sociali ed economiche serissime, non poteva non sollecitare anche la Fondazione De Agostini a trovare forme di sostegno efficaci e di rapida risposta, in particolar modo per venire in aiuto agli operatori del settore sanitario e alle associazioni del Terzo settore – tra i più colpiti dagli effetti sociali del Coronavirus –, con cui collabora.

L’intervento di maggiore portata prevede una donazione all’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara per la realizzazione di una nuova terapia semi-intensiva nei locali adiacenti al Pronto Soccorso.

Il nuovo reparto potrà consentire all’ospedale novarese di potenziare i servizi e le cure per affrontare l’emergenza, restando poi come presidio permanente per la tutela della salute dei cittadini nell’area più critica dell’ospedale. Questa struttura andrà a sostituire l’attuale allestimento provvisorio nei corridoi adiacenti la rianimazione, realizzato per fronteggiare l’emergenza con gli strumenti più adeguati.

Il progetto prevede il recupero, mediante una completa ristrutturazione edile e impiantistica, di spazi esistenti aventi una superficie di circa 180 mq, per la creazione di otto posti letto a elevata intensità di cura.

La Fondazione De Agostini fa inoltre sentire la propria vicinanza ad alcune associazioni e cooperative con cui collabora e che sostiene da diversi anni . Si tratta di organismi che offrono servizi ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, danno lavoro a persone svantaggiate e gestiscono case di accoglienza per minori.

Oggi sono in grande difficoltà a causa dell’interruzione delle attività e del venire meno di risorse economico-finanziarie fondamentali per il loro sostegno, soprattutto in questa fase in cui tutti sono impegnati nel fronteggiare i disagi sociali delle fasce più deboli della popolazione.

Iscriviti alla nostra newsletter